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giovedì 29 aprile 2010

Iron Man 2, il film

Sbarca nelle sale italiane il secondo capitolo della saga di Marvel, neoacquisto della Disney. Protagonista Robert Downey Jr., Gwyneth Paltrow, Scarlett Johansson e un ottimo Mickey Rourke. Regia di Jon Favreau

Iron Man 2 locandina Godetevela, perché meglio di così questo ciclo del personaggio Marvel non potrà più essere. La serie era cominciata due anni fa con il primo capitolo di una trilogia che si concluderà tra un anno e mezzo. Lo scopo era celebrare l'epopea della nascita e crescita del personaggio più singolare dell'universo Marvel, e al tempo stesso dare spazio a uno degli attori che stanno vivendo il proprio momento di grazia. L'equilibrio, grazie a un notevole cast e ad una regia più che ricca, c'è. Vediamo in dettaglio come mai.

E spieghiamo anche perché Macity racconta questo "evento" dell'anteprima Milanese di due giorni fa, arrivata prima in Italia che non negli USA. L'invito alla serata in un cinema della città meneghina è merito di Gameloft, uno degli sponsor dell'iniziativa nonché uno dei principali sviluppatori di software per giochi su iPhone e in prospettiva iPad. Gameloft ha realizzato il "porting" del gioco di Iron Man 2 per iPhone e quindi il legame della loro presenza è bene che sia chiaro. Ma qui non si parla del gioco, quanto del film che, come state per leggere, ha tanti legami con il mondo Apple.



La storia di Iron Man è semplice: l'industriale e inventore Tony Stark nel primo capitolo veniva rapito dal suo socio e da un gruppo di terroristi mediorientali. Tenuto prigioniero e costretto a rivelare segreti militari ai "nemici" (le industrie Stark producono armamenti per il governo USA) il mega-miliardario e playboy, conosciuto per lo stile di vita dandy comprensivo di villa hollywodiana e decine di vecchie auto di cui è appassionato collezionista e guidatore, si costruisce dal niente in una caverna afghana la sua armatura di ferro e nasce Iron Man. Il primo film si conclude con la "fine" dei cattivi, e la supremazia di Iron Man come nuova arma tattica super-avanzata e in mano ai soli americani grazie a Richard Stark.

Proprio questa è la premessa della seconda pellicola: il rapporto con un potere molto grande e gestito da un uomo solo. Per questo motivo nel film, a parte uno straordinario cattivo interpretato con fantastica abilità da Mickey Rourke, compaiono anche quei "pesi e bilanciamenti" che servono a riequilibrare la vita di Iron Man (se non quella di Richard Stark), cioè Nick Fury, lo Shield, un secondo Iron Man.

Non è questo l'unico tema: c'è la malattia (il "potere" logora chi ce l'ha, se non lo usa bene) e l'essere figli d'arte. Per questo compaiono, non solo un cattivo "figlio d'arte", ma anche una figura paterna che all'inizio si presenta in maniera straordinariamente simile a quella di Walt Disney. Il padre di Richard, Howard Stark. L'immagine è canonica: la vecchia pellicola che mostra il padre di Stark presentare il plastico gigantesco della città del futuro è in realtà clonata dal video in cui nel 1959 Walt Disney presentò il suo secondo parco dopo quello di Anaheim, in California, cioè Walt Disney World Resort a Orlando, in Florida.

L'ambizione di Disney era di costruire una città utopica che facesse da fiera permanente delle tecnologie del futuro (poi consolidatesi in piccolo dentro Epcot) e in cui vivesse e lavorasse una futuribile comunità di pionieri del nuovo mondo. Il "Florida Project" è diventato semplicemente un parco divertimenti, nel film della Paramount su base della Marvel, l'idea viene recuperata e la singolarità è l'accostamento visto che Marvel nel frattempo è stata acquistata proprio dalla Disney.



Ma il vero tema che la trama e la regia fa crescere è la ricerca di uno scopo e di una identità per Iron Man e il suo inscindibile creatore Richard Stark: potente, ricco, dominatore, e al tempo stesso fragile perché circondato da nemici oltre che da amici, spesso al suo interno oltre che contro di lui all'estero. Le donne (straordinaria come sempre Gwyneth Paltrow, nonostante lo spazio minore, e ottima anche Scarlett Johansson, in un ruolo triplo e "fatale") sono figure positive nell'universo sbilanciato di Stark-Iron Man, che è in realtà qui una fortissima metafora dell'America potente ma alla ricerca di un ruolo per il suo futuro. E proprio la storia americana passa nella pellicola, compresa l'audizione della commissione senatoriale che ricorda sia le grandi inchieste di Bob Kennedy e di altri momenti della storia USA che il senatore Jonh McCarty e le pagine buie del maccartismo del dopoguerra.

Senza contare la grande presenza come sponsor di tutta l'operazione da parte della Oracle: negli Usa i muri e i giornali sono tappezzati di immagini di Iron Man accostato al brand del software per le aziende creato dal miliardario strabordante Larry Ellison, e nel film uno dei padiglioni della fiera permanente Stark Expo, è della Oracle, mentre Richard Stark e Larry Ellison interagiscono alla fine di un keynote di Stark, all'inizio del film.

La fiera (che tra le altre cose è ovviamente finta ma più bella, moderna e interessante dei progetti che proprio in questi giorni hanno pubblicato per l'Expo 2015 di Milano, tanto per dire) è singolare: per la prima volta in un film, oltretutto di intrattenimento, viene "inglobata" in maniera così esplicita la presenza di uno dei modi diventati più importanti per la comunicazione da parte delle imprese. Le fiere, e soprattutto gli amministratori delegati-rockstar che salgono sul palco e - uomini soli e complessi, disperati e pieni di energia - affascinano con spettacoli pacchiani ma anche "forti" e pieni di messaggi la platea di azionisti, clienti e gente comune. Dal mondo dell'informazione diventato intrattenimento (con il neologismo "infotainment") al mondo dell'impresa diventato intrattenimento (potremmo chiamarlo "biztainment"), Iron Man 2 fa anche uno straordinario lavoro nell'introdurre temi moderni, adulti e complessi nella trama di un film di azione e avventura.

È naturale, dopotutto, perché Iron Man è un eroe da rivoluzione industriale, al centro della galassia delle grandi imprese americane (Stark è un "capitalista" che si toglie il gessato e va a combattere per la giustizia in prima persona, con uno spirito profondamente libertario e conservatore al tempo stesso) e perché la regia di Jon Favreau e la scrittura di Justin Theroux sono quelle di una nuova generazione di autori e professionisti del mondo dello spettacolo, nati davanti a una complessità che la "vecchia guardia" di Hollywood finora non ha più avuto da lungo tempo.

L'azione e lo spettacolo, perché di questo si parla quando si parla di Iron Man e di questo genere di film. Siete curiosi? Senza fare spoil di nessun genere, ce n'è. E ce n'è anche parecchia. Più spettacolare di quanto non immaginiate. Con decine di citazioni (dai robot giapponesi ai sette samurai, al western, alla storia di polizia ambientata a LA), in un gioco di rimandi gustoso ma al tempo stesso alla rapidità e potenza visiva degli effetti speciali messi in campo.

Jon Favreau è un buon regista, che sa stare bene nei tempi della commedia rapida (sempre necessaria per Downey Jr.) e in quelli del cinema d'azione. A metà fra Mission Impossibile (perché ci sono sequenze che vengono da John Woo più che da Quentin Tarantino, con una Scarlett Johansson scatenata) e Avatar con l'impiego di computer grafica e ambienti virtuali ricostruiti con il massimo del realismo. Iron Man si muove portando con sé la potenza di una macchina incredibile ma a misura d'uomo, quindi impegnata in incontri e scontri "tradizionali". Lacamera di Favreau è plastica, mobile e immaginifica, ma non perde mai il controllo.

Nel complesso, Iron Man 2 è migliore del primo capitolo, anche se rimane un film prevalentemente d'azione e di buona tecnica realizzativa, infarcito di citazioni dotte e stimoli ma con un appeal prevalentemente maschile e adolescenziale. Da vedere anche in coppia, ma solo se la vostra fidanzata è un po' metallara e gli piacciono molto gli AC/DC.


Repubblica: «Apple voleva un Cubo in cristallo in piazza Duomo a Milano»

Secondo Repubblica Apple avrebbe proposto al Comune di Milano di realizzare un cubo in cristallo in piazza Duomo per collocare all'interno un negozio come a New York. Respinta (ovviamente) l'idea al mittente, la Mela sarebbe ancora alla ricerca della location esatta.

Apple cerca una location in centro città a Milano per realizzare uno dei suoi Store la notizia viene lanciata oggi da Repubblica. La volontà di Cupertino di realizzare un flagshship store nel cuore della capitale non è certo una novità per i lettori della nostra testata che da un paio di anni sostiene che la caccia è in corso (e probabilmente vicina se non approdata ad un risultato); molto più stupefacenti e per alcuni versi anche sconcertanti, sono i dettagli con cui il giornale condisce nella sua edizione milanese la vicenda.

In primo luogo, dice Repubblica, Apple avrebbe sorprendentemente pensato per Milano di realizzare un cubo in cristallo e ancora più sorprendentemente (o sconsideratamente) avrebbe cercato di realizzarlo o in piazza San Babila o addirittura in piazza Duomo.

La ragione del “sorprendentemente” accostato alla scelta del cubo è facile da intuire per tutti gli appassionati della Mela: Apple non ha mai ripetuto i moduli architettonici dei suoi flagship store ma avrebbe deciso di farlo per Milano, per giunta ripetendo la scelta compiuta a New York diluendo l'impatto di un simbolo mondiale del retail il punto vendita di Manhattan.

La sconsideratezza della richiesta della location è, invece, facilmente comprensibile da tutti: l’idea che si possa ottenere il permesso di realizzare un cubo in cristallo in piazze storiche come San Babila o, peggio, Duomo è, ad voler usare un termine eufemistico, balzana ma meglio sarebbe dire semplicemente folle. Non si deve essere esperti urbanisti per sapere che una simile proposta sarebbe destinata a suscitare prima che un no, l’ilarità di soprintendenze e comune. Eppure sembra proprio, almeno stando a quanto riferisce Repubblica, che cita le affermazioni di Cushman & Wakefiled broker che cura il reperimento di stabili per collocare Apple Store, che questo sia capitato. Resta da capire chi sia la fonte (il giornale non lo dice anche se virgoletta affermazioni attribuite all’immobiliare londinese), se qualcuno esterno allo studio che lavora con Apple, o qualcuno interno allo studio. In quest’ultimo caso probabilmente si tratta di un novizio che non sa quante sono le teste cadute e quanti i contratti stracciati da Apple per aver visto apparire sui giornali cose meno riservate di quelle spifferate a Repubblica.

In ogni caso, tornando al racconto del giornale, va detto che la presunta bizzarra idea di costruire un cubo in piazza Duomo sarebbe stata messa da parte (non è dato di capire se solo con un “niet” o anche con l’accompagnamento di una sonora risata) e ora Apple sarebbe alla ricerca di una nuova location. Una di quelle possibili, in galleria dei Servi che Macitynet ritiene sia da tempo nel mirino di Apple, dice Repubblica, sarebbe stata esclusa “perché l’edificio non avrebbe una storia sufficiente”, con buona pace degli storici dell’architettura che ritengono BBPR, che ha realizzato il complesso ora oggetto di ristruttazione, uno degli studi di architettura più prestigiosi a livelli italiano del dopoguerra. Giudizi sull’edificio a parte, va detto che l’informazione, contrasta con quanto il nostro sito ha appreso anche recentemente, non da Cushman & Wakefiled o da qualche personaggio nell’orbita del broker londinese, ma da fonti che in passato si sono dimostrate molto affidabili in merito alle locazioni degli Apple Store, secondo le quali in realtà la galleria dei servi è ancora candidato ad ospitare il primo flagship store italiano.

In questa ridda di ipotesi e di voci, tra sedicenti insider e location improbabili, l’unica buona notizia sembra essere la disponibilità di Milano a supportare Apple nell’apertura di un negozio in città. «Il tavolo di confronto è aperto - dice l’assessore all’urbanistica Masseroli a Repubblica - sono sicuro che troveremo una soluzione soddisfacente». Sperando che qualcuno, dopo avere scartato perchè un po' fuori mano, Santa Maria delle Grazie, nonostante l'ottimo sfondo che l'ultima Cena di Leonardo farebbe ai Genius Bar, non ritenga soluzioni soddisfacenti il porticato di Sant’Ambrogio o uno spazio ricavato erigendo una parete di cristallo tra le colonne di San Lorenzo. Siamo infatti pronti a scommettere che queste due location, pur avendo una storia più lunga di Galleria dei Servi, hanno le stesse possibilità di veder allestiti banconi con iPod e Macche aveva piazza Duomo di veder sorgere un cubo in cristallo con il simbolo della Mela.

Opera Mini per iPhone/touch: disponibile il primo aggiornamento

L’ottimo browser tascabile di Opera Software passa alla versione 5.0.1, correggendo alcuni fastidiosi bug e aggiungendo una nuova lingua. Lo trovategratuitamente su AppStore.

Sebbene Safari sia il browser web più utilizzato dagli attuali possessori di iPhone, non manca una fetta d’utenza che preferisce affidarsi a software alternativi. Uno di questi è il sempre più utilizzatoOpera Mini Web browser, il quale ha subito nelle ultime ore il suo primissimo aggiornamento. Si tratta tuttavia di una piccola correzione, che aggiunge la lingua ungherese e risolve alcuni bug più o meno rilevanti, tra cui uno sporadico ma fastidioso crash che costringeva gli utenti a riavviare di tanto in tanto l’applicazione.

Tra i principali vantaggi, Opera Mini ha un’elevata velocità di navigazione (circa 6 volte maggiore rispetto alla media) e una maggiore capacità di ottimizzazione e compressione dei dati. Inoltre permette una buona gestione delle pagine e dei preferiti, dal momento che è possibile sincronizzare le impostazioni di Speed Dial e dei segnalibri con il proprio computer o con altri dispositivi mobile.

L’ultima versione di Opera Mini Web browser è disponibile gratuitamente su AppStore.


Opera Mini per iPhone/touch: disponibile il primo aggiornamento

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Tra i principali vantaggi, Opera Mini ha un’elevata velocità di navigazione (circa 6 volte maggiore rispetto alla media) e una maggiore capacità di ottimizzazione e compressione dei dati. Inoltre permette una buona gestione delle pagine e dei preferiti, dal momento che è possibile sincronizzare le impostazioni di Speed Dial e dei segnalibri con il proprio computer o con altri dispositivi mobile.

L’ultima versione di Opera Mini Web browser è disponibile gratuitamente su AppStore.


Gameloft: parte il concorso 10 Anni Mondiali

Sono iniziati i festeggiamenti per celebrare i 10 anni di attività di Gameloft con il concorso 10 Anni Mondiali. Per chi indovina la nazione che vincerà i mondiali di calcio ci sono in palio 60 premi tra gadget ufficiali dei mondiali di calcio, giochi e app per cellulari e smarpthone ed infine anche una Sony PSP go.

Gameloft 10 anni mondiali concorso Sono ufficialmente iniziati i festeggiamenti per celebrare i 10 anni di attività di Gameloft con il concorso 10 Anni Mondiali. Tutti possono partecipare utilizzando il canale Twitter ufficiale di Gameloft. Per chi indovina la nazione che vincerà i mondiali ci sono in palio 60 premi tra gadget ufficiali dei mondiali di calcio, giochi Real Football per cellulari e smarpthone ed infine anche una Sony PSP go.

Tra i premi ricordiamo 15 palloni da calcio, 15 borse, 15 cappellini, tutti gadget Reebok ufficiali e 15 giochi mobile Real Football. La console portatile Sony PSP go sarà estratta tra tutti coloro che indovineranno quale sarà la squadra nazionale vincitrice dei Mondiali di Calcio Sud Africa 2010. Tutte le informazioni e le modalità per partecipare sono disponibili a partire da questa pagina uficiale.

WWDC al via il 7 giugno

Apple annuncia le date della WWDC: la conferenza mondiale degli sviluppatori prende il via il 7 giugno, prima del previsto. Potrebbe essere il giorno del rilascio definitivo di iPhone OS 4.0 e del lancio del nuovo iPhone. La partecipazione (solo per sviluppatori) costa 1199 euro.

Apple ha annunciato le date della WWDC. L'evento si terrà dal 7 all'11 giugno, prima del previsto e si svolgerà presso il Moscone Center di San Francisco.

Presentate anche le sessioni: sono più di 100 dedicate sia al mondo Mac che al mondo iPhone. Il biglietto costa 1199 euro per gli sviluppatori abilitati alla partecipazione con acquisto sullo store on line di Apple.

La WWDC dovrebbe essere lo scenario del debutto di iPhone di quarta generazione, del rilascio definitivo di iPhone OS 4.0 e magari anche di qualche novità hardware nel campo dei desktop, server e MacPro.

Chi è uno sviluppatore iscritto può acquistare, partendo da questo link per aggiungere, su Apple Store, l'iscrizione WWDC.

Ecco il dettaglio delle sessioni di lavoro:

- Application Frameworks: Implementazione di Notifiche Push e Local; Verifica Futura della tua App; Capire Foundation; Cosa c’è di Nuovo in Foundation per iPhone OS 4; Cocoa Avanzato; Consigli e Trucchi Avanzati per Cocoa Text; Progettazione APO per Cocoa e Cocoa touch; Riconoscimento Gesture Avanzato; Integrare Pubblicità con iAd; Costruire un’Esperienza Utente Personalizzata Basata su Server; Utilizzare Core Location in iPhone OS 4; Integrazione Calendar con Event Kit.

- Internet & Web: Distribuire Audio e Video Utilizzando gli Standard Web; Ottenere il Meglio da Safari Integrated Developer Tools; Utilizzare HTML5 Local Data Storage; Aggiungere il Riconoscimento di Gesture e Touch alle Pagine Web su iPhone OS; Creare Info Graphics con Tecnologie Web Standard.

- Graphics & Media: Tuning e Ottimizzazione di OpenGL ES, OpenGL ES Shading & Advanced Rendering; Anteprima OpenGL ES per iPhone OS; OpenGL per Mac OS X, Progettazione e Sviluppo di Giochi per iPhone OS; Introduzione al Game Center; Preparazione dei Giochi su Game Center; Tecniche Game Center; Core Animation in Pratica; Scoprire AV Foundation; Media Editing con AV Foundation; Anticipazioni su HTTP Live Streaming.

- Developer Tools: Developer Tools Overview; Progettare Apps con Interface Builder; Lavorare Efficacemente con Objective-C su iPhone OS; Padroneggiare i Core Data; Tecniche Objective-C e Garbage Collection Avanzate; Analisi Strumentale di Performance Avanzata; Dominare Xcode per Sviluppo iPhone; e Adottare il Multitasking su iPhone OS.

- Core OS: Network App per iPhone OS; Core OS Networking, Costruire App Sicure, Sviluppare App che funzionino con gli accessori iPhone OS; I/O Kit Device Drivers per Mac OS X; Semplificare il Networking con Bonjour.


sabato 10 aprile 2010

iSindone: gratis su App Store per l'inizio dell'Ostensione

Fino all'11 aprile è possibile installare gratuitamente iSindone su iPhone e touch. L'app offre una immagine in alta risoluzione della Sindone, indicazioni e informazioni utili per chi si recherà a Torino per partecipare all'Ostensione.

In occasione dell'inizio dell'Ostensione della Sacra Sindone, l'app iSindone può essere scaricata gratuitamente su iPhone e touch fino all'11 aprile. Ricordiamo che iSindone offre una immagine in alta risoluzione della Sindone che l'utente può spostare e ingrandire sullo schermo del proprio tascabile. Oltre alla storia della Sindone, le caratteristiche e gli studi a cui è stata sottoposta, l'app offre una galleria di fotografie di Torino che possono essere spedite come cartoline digitali, una raccolta di video della Sindone e dell'Ostensione 2010: questa sezione sarà aggiornata e arricchita durante l'Ostensione.

Infine iSindone mette a disposizione degli utenti di iPhone e touch le indicazioni su come raggiungere il Duomo, mappe, punti di interesse, orari e tutti i contatti per il servizio di accoglienza. iSindone è disponibile a partire da questa pagina di App Store.