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domenica 4 aprile 2010

iPad, il computer che si fa parte di noi

Il lancio di iPad atteso e invocato è finalmente arrivato tra già detto e già scritto molti potrebbe pensare di avere già intuito tutto di quel che questo dispositivo "magico", come è stato definito da Jobs, potrebbe fare per loro. Ma prendendolo in mano si capisce che è lui che sa tutto di noi, quel che facciamo, come lo facciamo e che cosa vorremmo fare. Basta poco per chiedersi: "come abbiamo fatto fino a ieri senza"?



In fila per acquistare iPad


Il momento più emozionante è stata l'accensione. Allora si è capito che davvero l'iPad è qualcosa di completamente diverso e inedito. Qualcosa di mai visto prima. Da quando la sincronizzazione con il Mac ha permesso di caricare in pochi minuti le applicazioni già scaricate dall'iPhone, è cominciata la vita di questi apparecchio inedito, sorprendente e a tratti spettacolare.


Cos'ha di così speciale l'iPad? Cos'ha di così differente ed inedito? Milioni di persone sono rimaste incantate da questo apparecchio ancora prima di vederlo: alcune l'hanno subito amato, altri odiato profondamente, praticamente nessuno è rimasto neutro di fronte all'iPad. Nessuno, insomma, è privo di una opinione al riguardo. Ed è strano, a volerci pensare bene. Perché in realtà solo in queste ore si sta scoprendo cosa sia realmente l'iPad, e molto in verità rimarrà da scoprire anche nei mesi a venire, mano a mano che le varie applicazioni faranno capolino.


Allora cosa possiamo dire in più di quanto non sia già stato detto? Infatti, in queste ore successive all'inizio della distribuzione negli Usa dell'apparecchio, sui giornali, in televisione e nella rete si sono succeduti commenti, recensioni, test e analisi del'apparecchio. Si è appunto detto di tutto, spesso ripetendo alcuni concetti chiave. E cioè che l'iPad è sorprendente, inedito e in certa misura anche rivoluzionario. La sorpresa per noi cronisti di Macity qui a New York è cominciata fuori dall'Apple Store della Quinta Strada dove si è svolta la più importante, forse, delle kermesse organizate in tutti gli angoli d'America per il lancio di iPad .


Abbiamo ascoltato il polso della piazza, scrutato l'umore della folla, intervistato i viaggiatori dei cinque continenti che si sono dati appuntamento per questo particolare e spettacolare momento, nel suo piccolo storico, davanti al cubo di cristallo di Apple. Indimenticabili i commessi che ci hanno accolti, noi folla allineata pazientemente dalle prime ore del mattino, attravess una foresta di applausi scroscianti. Un momento indescrivibile, una esperienza personale di acquisto unica e indimenticabile. Abbiamo poi concentrato tutte le nostre energie per immergerci completamente (e il più rapidamente possibile) dentro iPad. Per scoprirme i segreti, svelarne le debolezze, cercarne i punti di forza e rivelare tutto questo ai nostri lettori. Cioè voi.


Cosa abbiamo trovato, allora. Beh, sicuramente un paio di considerazioni più generali: chi paragona iPad a un iPod touch "cresciuto", evidentemente non sa di che cosa sta parlando. Sarebbe come dire che il tennis è un ping pong su un campo più grande. E ancora: le difficoltà e le imperfezioni di iPad ci sono, ma per giudicarle è necessario entrare in contatto con gli scopi di questo oggetto, che sono inediti rispetto a quello a cui siamo abituati. Non deve fare quelli che fa uno smartphone. Non deve fare quello che fa un portatile o un netbook.


Invece, iPad affronta temi ed esplora funzioni, possibilità e modi d'uso inediti. È il computer che scompare. Che si nasconde. Che si fa naturale, immediato, esponendo il contenuto direttamente all'occhio e alla mano dell'utente. iPad è un salto nella fede, toccare per credere. È invisibile e solo così riesce ad essere assolutamente tangibile. L'esperienza di navigare il web o le mappe di Google è assoluta, geniale, poetica, fulminea e straniante. Il web, la rete e i contenuti non saranno mai più gli stessi, dopo che vi sarete immersi e tuffati in questo mare di argento vivo, palpitante, inarrestabile.


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